Le nuove skill manageriali per l’economia circolare

Per un’azienda adottare il paradigma dell’economia circolare significa ridefinire il proprio modello di business. La gestione aziendale richiede un profondo aggiornamento delle capacità e delle skill richieste al management per operare in un contesto, quello della circular economy che richiede sempre più profili professionali ‘ibridi’, in grado di integrare competenze diverse. 
Il settore green rappresenta per l’Italia una grande opportunità dal punto di vista occupazionale. Le stime prevedono infatti un notevole aumento di posti di lavoro legato all’economia sostenibile. A fare il punto sono Confindustria e Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile che indicano gli interventi su filiere produttive per il riciclo e la bioeconomia, che potrebbero creare in 10 anni oltre 500mila nuove figure specializzate in grado di gestire la nuova frontiera ‘verde’. 
Stesse indicazioni provengono dal terzo rapporto dedicato all’economia circolare di Federmanager-Aiee (Associazione italiana economisti per l'energia). A partire dal piano di investimenti da 1.000 miliardi approvato dalla Commissione Ue, secondo lo studio, la produttività potrebbe aumentare del 6,5% in termini di valore aggiunto, portando l'occupazione nel settore green all'11,4%. Per supportare le imprese in questo processo, sul fronte Federmanager arriva anche il 'manager per la sostenibilità', un agente di cambiamento in grado di incidere all'interno della propria organizzazione in termini di innovazione sostenibile. 
Il sindacato dei dirigenti italiani ha infatti attivato specifici percorsi di certificazione delle competenze, per la nuova figura professionale, con l’obiettivo di certificare, entro il 2020, almeno 100 professionisti specializzati su queste tematiche. Si tratterà di figure manageriali in grado di riconvertire i processi di produzione industriale e di accompagnare le imprese verso il Green New Deal

 

Le misure a sostegno delle imprese

Le imprese ‘verdi’ saranno sostenute anche con risorse economiche: 140 milioni di euro saranno presto a disposizione delle aziende che investiranno in progetti di ricerca e sviluppo nell'ambito della green economy e della riconversione produttiva, attraverso il relativo decreto ministeriale.  Lo ha annunciato lo scorso 18 febbraio il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli al convegno 'L'energia che fa bene all'Italia' a Roma, promosso da Federmanager e Aiee. 
Il ruolo delle imprese e dei suoi manager è infatti di vitale importanza, pur spettando anche alle istituzioni il compito di offrire mezzi di accompagnamento verso questa transizione. Il ministro ha ricordato anche che a sostegno delle aziende che investono in programmi dedicati all’economia circolare il Mise ha messo a disposizione oltre 65 milioni di euro per progetti di ricerca e sviluppo.

 

L’impegno di Fondirigenti

Fondirigenti è da sempre impegnato sul fronte sostenibilità, finanziando progetti e percorsi formativi dedicati a coprire un fabbisogno di competenze che si prevede in forte crescita nei prossimi anni. Al tema della sostenibilità Fondirigenti ha dedicato una ricerca realizzata con Confindustria Veneto SIAV per fornire ai manager una visione d’insieme su cosa si intende per economia circolare, anche in termini di competenze manageriali

Da un lato ci sono i profili professionali “classici” che evolvono in termini di competenze, dall'altro la nascita di nuove figure professionali che non esistevano prima e che sono necessarie per uno sviluppo in chiave sostenibile. Figure come l’ecomanager, il waste manager, l’energy manager e più in generale i così detti “green jobs” finalizzati a produrre beni e servizi eco-sostenibili rappresentano la nuova frontiera dell’occupazione.