Eco-Pack: i saperi per il sistema agroalimentare

Chi è chiamato in causa per affrontare le sfide della sostenibilità? Quali competenze deve avere? Quali saperi servono alle imprese per raggiungere con successo gli obiettivi di innovazione? È stata presentata a Parma il 27 ottobre la ricerca Eco-Pack, promossa da Fondirigenti, nei territori di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Bologna. 

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Cisita Parma, CIS Reggio Emilia, Fondazione Aldini Valeriani e MISTER Smart Innovation, ha avuto l’obiettivo di dotare i manager delle competenze necessarie all’adozione delle tecnologie avanzate di packaging alimentare sostenibile, prendendo avvio dagli orientamenti comunitari in tema di sostenibilità e degli impatti dei fattori normativi di cambiamento, con particolare riferimento alla Plastic Tax e alla Direttiva (UE) 2019/904, che si propone di ridurre l'impatto della plastica sull'ambiente. 

La transizione verso la sostenibilità è alla base il futuro dell’economia ma anche del mondo da restituire alle nuove generazioni. Eco-Pack ha voluto comprendere quali trend evolutivi siano prefigurabili in termini di nuove competenze e nuovi profili emergenti nella filiera alimentare, nella prospettiva di realizzare una strategia eco-sostenibile.

Il presidente Cisita Parma Irene Rizzoli ha presentato la ricerca, finalizzata alla progettazione delle competenze, indispensabile per impostare con successo nelle imprese la transizione ecologica “Il fattore tempo, insieme a quelle delle competenze, è decisivo per competere sul mercato. Oggi un manager deve avere una visione globale del mercato in cui l'azienda opera, così come del suo contesto ambientale e sociale”. Il direttore dell'Unione parmense degli industriali, Cesare Azzali, ha aggiunto “La tecnologia ci ha messo in grado di influire molto pesantemente sui processi naturali, ma non ha cambiato il nostro posizionamento sulla natura. Questo lavoro crea le condizioni per una formazione qualificata e una cultura più consapevole”. 

A seguire la responsabile di Cisita Parma, Maria Chiara Venturelli ha illustrato le modalità di rilevazione. L’indagine ha coinvolto 32 imprese fra organizzazioni economiche ed istituzioni del governo, aziende produttrici di imballi ma anche municipalizzate urbane, operanti nella filiera manifatturiera e del recupero degli imballaggi in plastica. “Abbiamo ricostruito con loro fattori critici e di successo in termini di sostenibilità e circolarità. Riciclo dei materiali, un eco-design orientato a facilitare tali processi, un mercato di materie prime e seconde di plastiche riciclate e prodotti compostabili, queste le principali soluzioni adottate”. Le fasi di lavoro hanno previsto un’analisi desk e la modellizzazione e validazione dei profili richiesti per la Green Transition del packaging alimentare in plastica, in particolare, si è proceduto a ricondurre le competenze ricavate dalla ricerca a profili e aree di attività classificati a livello nazionale in due repertori accreditati: il Sistema Informativo sulle Professioni (Istat) e l’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni. 

“Tutta l’impresa deve iniziare a pensare in maniera sostenibile – ha spiegato il direttore di Fondirigenti Massimo Sabatini - le competenze manageriali devono orientare le scelte dell’organizzazione, in un’ottica di integrazione. Se è vero che la transizione ecologica non è più rimandabile, per non subire le sue conseguenze serve preparazione. Il nostro impegno in questi anni è stato quello di cercare di misurare l’effettivo impatto della formazione in termini di produttività per dimostrare, dati alla mano, quanto conviene investire”. 

In tema di sostenibilità, occorre la presa in carico da parte dell’alta direzione e dei responsabili di processo, per innestare le competenze funzionali, manageriali e tecnico-professionali, che favoriscono l'instaurarsi di nuovi macro-processi, sia nella predisposizione dell'offerta, sia in relazione alla domanda di mercato e la comunità di riferimento.  “Un tema fondamentale è quella della formazione alla sostenibilità” ha evidenziato Valeria Pignedoli, direttore generale Mister Smart Innovation, il laboratorio di ricerca industriale partner nella ricerca. “Il nostri ruolo è stato quello di supervisione e supporto, affiancando Cisita Parma nell’analisi dello stato dell’arte e nell’impostazione dell’indagine di campo e dei questionari, per definire assieme alle imprese quali sono le competenze e i percorsi formativi richiesti, in termini di profili tecnici ma anche manageriali”. 

A seguire la testimonianza delle imprese che hanno adottato con successo modelli aziendali di sostenibilità, con la partecipazione di Roberto Conte, AD di I.Blu Srl (gruppo Iren), Francesca Bellucci (Sidel) e Riccardo Zoli, (Aroma System di Bologna). Ha concluso i lavori Cesare Azzali, direttore dell'Unione parmense degli industriali. 

La registrazione dell’evento è disponibile sul canale YouTube di Cisita Parma. 

L’Executive summary è disponibile qui.