A scuola di impresa: i risultati E-LAB, intrapreneurship labs per dottori di ricerca

La carriera universitaria per una percentuale sempre più alta di dottori e dottorandi in Italia resta solo un sogno. A 35 o a 40 anni molti di loro, dopo aver investito gli anni più importanti della propria formazione nella carriera accademica, devono rivedere le proprie ambizioni o cercare sbocchi lavorativi altrove. 

A cercare di colmare il gap tra le competenze ricercate dalle aziende e le competenze offerte dai talenti in attesa nel mondo accademico ci ha pensato E-LAB, l’iniziativa promossa da Fondirigenti in collaborazione con Assolombarda e Aldai, e realizzata da Start Hub, i cui risultati sono stati presentati in un convegno online conclusivo il 1º dicembre scorso. 

Il progetto E-Lab ha consentito a circa sessanta dottorati e dottorandi delle università di Milano e Pavia di incontrare manager di aziende di rilevanza nazionale e internazionale, con obiettivi molto sfidanti: stimolare percorsi di carriera alternativi a quelli accademici e diffondere l'importanza strategica del dottorato nel promuovere l'innovazione all'interno del tessuto produttivo.

I laboratori che si sono succeduti da giugno a dicembre 2020, hanno coinvolto primarie aziende del territorio, quali L'Oreal, Prometeon, Henkel, Hilti, NTTData, Rovagnati, Giuffrè, DHL, Warner Music, per fornire ai neodottori competenze chiave per affrontare il mondo del lavoro o avviare attività imprenditoriali, promuovendo percorsi di carriera alternativi a quelli accademici.

In apertura dell’incontro, il Direttore Generale di Fondirigenti, Costanza Patti, ha ricordato l’impegno del Fondo con le iniziative strategiche, i progetti a cui sono stati destinati oltre 55 milioni di euro dal 2017 ad oggi, su temi prioritari per lo sviluppo quali: Industria 4.0, economia circolare, reti d’impresa, finanza, internazionalizzazione, smart edilizia, fino ai giovani e al Mezzogiorno. “Investendo nel progetto E-Lab abbiamo voluto offrire il contributo del Fondo – ha spiegato Patti - per sostenere giovani dottorandi e per dare centralità al ruolo di manager, costruendo un modello replicabile in altri contesti, come best-practice applicabile a livello nazionale”. “La nostra scelta ha tenuto conto di uno scenario niente affatto confortante: i dottorati di ricerca non finanziati dalle aziende, in dieci anni, si sono ridotti del 68% e la spesa media pubblica per studente in Italia si attesta intorno a circa 11mila euro, circa il 30% in meno nella media dei paesi OCSE – ha continuato il direttore generale di Fondirigenti - per questo i Millennials, e in particolare i giovani accademici, spesso non si pongono l’obiettivo di entrare a far parte della nuova classe dirigente”. 

Nell’evento online Chiara Manfredda, Direttore Area Sistema Formativo e Capitale Umano di Assolombarda, ha presentato le finalità di E-Lab che ha coinvolto sei prestigiosi atenei lombardi: Università Cattolica, Università Statale, Università Bicocca, Politecnico di Milano, Humanitas University, Università degli Studi di Pavia. “Abbiamo trovato una sensibilità particolare rispetto a questo progetto, il cui vero valore aggiunto sono stati i giovani che hanno lavorato con le imprese: un’esperienza da cui gli imprenditori stessi sono usciti accresciuti”, ha affermato. 

Nel dibattito, moderato dal responsabile di Assolombarda Davide Ballabio, sono poi intervenuti alcuni dei manager e dei dottorandi che hanno partecipato ai laboratori. Manuele Vailati, amministratore di Start Hub Consulting, ha presentato l’attività di Start Hub, un aggregatore di idee e progetti che lavora a fianco di imprese e dirigenti, per avvicinare il mondo accademico al mondo del lavoro e dell’imprenditorialità. 

Subito a seguire Olimpia Ricci e Luigi Meschini, trainer della stessa società, hanno raccontato i contenuti, le modalità e gli output dei laboratori, in cui neo-dottorandi e manager hanno lavorato a stretto contatto, in un processo di mentoring ‘bidirezionale’, sviluppando le soft skill manageriali necessarie. 

Infine, la testimonianza di un manager, Giorgio Pontoriero di Atos Italia e l’intervento di Roberto Brambilla, referente dei dottorandi dell’Università Cattolica di Milano. Una giovane partecipante Stella Casola ha presentato la sua idea imprenditoriale 20 Foryou, una realtà pensata per coniugare benessere e produttività, attraverso slot sensoriali di 20 minuti.

A chiusura le parole di Maria Rescigno fondatrice di Postbiotica, una startup scientifica nata nel gennaio 2016 ha spiegato l’importanza della contaminazione tra mondo della ricerca e imprese, seguita da Benedetta Laganà, manager di Rovagnati, che ha sottolineato l’importanza, per università e aziende di fare un percorso congiunto. 

Nelle conclusioni si è parlato inoltre di Innovation manager, una figura che sta crescendo e che in futuro diventerà sempre più importante per le imprese. Il manager di domani dovrà avere due caratteristiche fondamentali: essere capace di conoscere l’innovazione anche in termini tecnologici e saper comprendere quali sono le potenzialità che possono sviluppare nuove strategie di cambiamento del business. Un campo, questo, in cui ci sarà certamente molto spazio per i giovani.