Digitali e sostenibili: le nuove competenze dei manager del settore moda

Digitalizzazione, sostenibilità, economia circolare: sono questi i trend che caratterizzeranno il settore moda nel prossimo futuro. Le aziende del comparto calzaturiero, in particolare, si trovano ad affrontare un processo interno di managerializzazione passando da una conduzione esclusivamente familiare ad una più razionale e strutturata. Lo sviluppo di competenze manageriali sarà quindi strategico per affrontare le sfide imposte dai mercati e per governare i processi di cambiamento accelerati dall'avvento della pandemia. 

L’iniziativa promossa da Fondirigenti e realizzata dal Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta, in collaborazione con l’Università di Padova, si è proposta di indagare sui nuovi trend e modelli di sviluppo, elaborando un modello di accompagnamento per i manager delle aziende del settore moda. I risultati sono stati presentati il 19 aprile in un webinar, con i responsabili della ricerca e i rappresentanti delle associazioni di Confindustria e Federmanager. 

“L’Italia è da sempre leader indiscusso nel settore delle calzature moda, la ricerca sulle nuove competenze è fondamentale per guardare al futuro - ha spiegato in apertura Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici - “E’ evidente che il mondo è cambiato per sempre, nei prossimi mesi le aziende dovranno dotarsi di nuovi assetti organizzativi, di una cultura digitale e sostenibile, dello sviluppo di nuove strategie di marketing: nuove tecnologie produttive e nuovi modi di approcciare al cliente avranno un impatto rivoluzionario tra le imprese che rischiano di essere travolte dal cambiamento. Le buone pratiche individuate e la creazione di servizi per la diffusione delle competenze manageriali, possono sicuramente favorire una nuova fase di crescita”.

“La moda Made in Italy, non è solo un'eccellenza nazionale, ma mantiene il suo primato anche in Europa, sia in termini di produzione che di valore aggiunto. Uno dei punti critici emersi nella ricerca, soprattutto nelle imprese a conduzione prevalentemente familiare, è la bassa managerialità e una spesso insufficiente presenza di quadri ha sottolineato il presidente di Fondirigenti, Carlo Poledrini - è importante avviare processi di definizione di figure professionali altamente qualificate al fine di cogliere i nuovi trend e individuare le giuste competenze in grado di accompagnare con successo la cosiddetta fase new normal. Partendo dai risultati dell’indagine abbiamo individuato un modello con le “istruzioni per l’uso” per supportare le aziende nello sviluppo di elementi innovativi e trasformazione delle pratiche di routine che sarà messo a disposizione di tutte le imprese del comparto calzaturiero”. 

Lo studio, affidato all'Università di Padova, ha esaminato le principali tendenze sociali ed economiche che, nei prossimi anni, influenzeranno i modelli di sviluppo del comparto calzaturiero.   Il periodo di realizzazione delle attività è coinciso con l’emergenza Covid 19, che ha profondamente segnato il settore della moda italiana che nel 2020 (dati Istat) ha perso circa il 30% del fatturato. I casi di successo esaminati sono rappresentati da aziende di piccole e grandi dimensioni, sia B2B (business tra imprese) che B2C (business rivolto al consumatore), che dovranno essere guidate da decisori consapevoli dei cambiamenti in atto: dalla produzione, alla catena di distribuzione, all'informatizzazione dei processi di marketing, comunicazione e vendita. 

“L’indagine ha anticipato le problematiche che il settore dovrà affrontare – ha sottolineato Paolo Bastianello vicepresidente Politecnico Calzaturiero – questo lavoro di ricerca è di fondamentale importanza perché con l'attenuarsi dell'emergenza sanitaria, le aziende dovranno affrontare un difficile percorso di consolidamento e trasformazione. I fattori di spinta che possono accelerare questi processi sono rappresentati dalla ridefinizione dell'assetto organizzativo”.  

I risultati dell’indagine sono stati presentati dai ricercatori dell’Università di Padova, Laura Macchion, Antonio Cavallin e Chiara Pacquola, che hanno spiegato i nuovi trend emersi dallo studio, dalla sostenibilità, alla digitalizzazione dei processi, all’economia circolare, introducendo logiche manageriali in azienda. 

Il manager deve saper accompagnare l’imprenditore e sviluppare il potenziale manageriale, e coinvolgere il personale nello sviluppo tecnologico e organizzativo – hanno spiegato i ricercatori – in questo processo la formazione ha un ruolo strategico e dovrà essere sempre più mirata e sartoriale, trasformando i luoghi di lavoro in luoghi di apprendimento continuo, imparando ad apprendere ma anche a disapprendere, modificando ‘saperi’ ormai obsoleti che generano resistenza al cambiamento.

“Le soluzioni di emergenza hanno attivato processi irreversibili che costringono le aziende a guardare avanti, verso un futuro resiliente, sostenibile e di pari opportunità” ha spiegato nelle conclusioni Maurizio Toso Presidente di Federmanager Veneto. Il progetto ha elaborato un modello manageriale di upgrade delle competenze, replicabile su scala nazionale, che sarà messo a disposizione della grande comunità delle imprese per definire i processi di innovazione e tecnologici necessari per la ripresa.