L'offerta di Alta Formazione universitaria sulla responsabilità sociale d'impresa e la sostenibilità

I temi della Responsabilità sociale d’impresa e della Sostenibilità si confermano sempre più fondamentali per gli scenari economici globali e per il mondo produttivo, che sta vivendo una fase nuova e dinamica, di grande fermento e cambiamento sia dal punto di vista strategico, che progettuale e gestionale. L’emergenza pandemica ha infatti sollecitato la necessità di sviluppare nuove competenze su uno dei principali driver di sviluppo, qual è la sostenibilità, accelerando il cammino delle Istituzioni nazionali, dell’Europa e delle Nazioni Unite verso questo obiettivo. 

Il paper dell’INAPP, realizzato da Paola Nicoletti, nell’ambito della Struttura Sistemi formativi, Gruppo Formazione continua e apprendimento degli adulti, arricchisce il filone di ricerca dell’Istituto, analizzando un segmento strategico dell’offerta formativa, quello universitario, su uno dei principali obiettivi di crescita del nostro Paese, legate alla sostenibilità economica, sociale e ambientale dei modelli di sviluppo.

Il mondo universitario, come dimostra la ricerca, sta orientando la propria offerta formativa verso queste tematiche non solo per i giovani, ma anche per gli occupati in cerca di riqualificare le proprie competenze. Degno di nota anche il ruolo proattivo di un importante organo consultivo dell’impianto democratico italiano quale il CNEL, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, e l’avvio del CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), con il compito del passaggio verso un’economia orientata alla transizione ecologica e alla sostenibilità, anche attraverso l’innovazione del nostro sistema produttivo, in ossequio ai programmi dell’Unione Europea e all’Agenda ONU 2030. 

Nel luglio 2022 è stata adottata, a livello internazionale dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, la Dichiarazione sullo stato di attuazione dell’Agenda 2030 e dei suoi specifici obiettivi, frutto di un negoziato che ha coinvolto 195 Paesi. Tra i temi chiave del negoziato figura anche l’istruzione e il sostegno formativo e lavorativo ai giovani, sul quale, come si evince dall’indagine, l’impegno delle università italiane si sta dimostrando attivo e poliedrico, anche in collaborazione con il sistema produttivo associativo. 

Anche in riferimento a un altro aspetto chiave della RSI e della sostenibilità, qual è quello del reporting di sostenibilità, lo scenario internazionale è in forte evoluzione. Il Global Reporting Initiative (GRI) - lo strumento di rendicontazione più utilizzato a livello globale e nel nostro Paese per la produzione della Dichiarazione non finanziaria - ha infatti rivisto dal primo gennaio 2023, l’architettura complessiva dei propri principi, per adeguarsi al nuovo quadro europeo, con l’elaborazione di specifici standard europei di rendicontazione, per avere una base dati comune e comparabile sugli obiettivi di finanza sostenibili e la valutazione del valore di un’impresa, in termini di impatto rispetto alle persone e all’ambiente. 

L’offerta di alta formazione universitaria in materia, si calcola raggiungerà a livello globale entro il 2023 un mercato dal valore di 10 miliardi di dollari, costituendo un driver di crescita attenzionato dagli investitori dei fondi azionari globali sostenibili, con opportunità di investimento destinate ad ampliarsi. La sostenibilità rappresenta infatti, insieme alla digitalizzazione e all’innovazione, una leva strategica molto rilevante, alla luce della profonda evoluzione dei rischi globali legati alle dimensioni ambientale, sociale ed economica, come richiamato anche dal Global Risk Report 2021 del World Economic Forum (World Economic Forum 2021). 

La formazione può svolgere un ruolo strategico ora come mai prima per creare nuova occupazione coerente con lo sviluppo delle nuove competenze in materia di RSI e Sostenibilità, riconosciute ormai come imprescindibili driver di sviluppo, anche grazie al PNRR che offre rilevanti possibilità di investimento, poiché di fatto costruito sul concetto chiave di sviluppo sostenibile. 
L’offerta formativa su questi temi è già stata in parte analizzata nell’ambito di una prima rilevazione sperimentale realizzata dall’INAPP (Nicoletti e Nobili 2022) sulle attività dei Fondi paritetici interprofessionali, che ha evidenziato una crescente sensibilità su questi temi da parte delle imprese. Emerge quindi la necessità di seguire con estrema attenzione l’evoluzione dell’offerta, ricostruendone le caratteristiche e le direttrici principali. 

Su tali basi si tracciano i contorni di questa nuova iniziativa di ricerca che intende ampliarne il campo di osservazione considerando il segmento strategico dell’offerta di alta formazione erogata dal mondo universitario, rivolta sia agli occupati, che ai giovani non ancora inseriti nel mondo del lavoro. Ciò nella convinzione che una nuova offerta accademica su questi temi di sviluppo può svolgere un ruolo chiave, ora come non mai, anche alla luce della simbolica proclamazione del 2023 quale Anno europeo delle competenze

L’indagine dell’Inapp si è focalizzata sulle più recenti attività di alta formazione realizzate dalle università pubbliche e private italiane in materia, in particolare sui master di primo e secondo livello, sui corsi di perfezionamento e su quelli di alta formazione (2021-22 e 2022-23), con la ricostruzione di un quadro attendibile di quanto realizzato dal mondo universitario, sia per i giovani che per gli adulti.

L’indagine è disponibile per il download sulla Open Innovation Library di Fondirigenti, nella sezione “I vostri contributi”.