Smart manager in Edilizia

Si chiama SMART e punta a identificare i fabbisogni di crescita professionale dei dirigenti dell’edilizia, con focus sulle competenze digitali, la ricerca promossa da Fondirigenti insieme a Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e SFC (Sistemi Formativi Confindustria) sui dirigenti delle imprese del Sud. L’industria delle costruzioni sconta ancora un ritardo nell’implementazione delle nuove tecnologie digitali all’interno delle aziende, ma grande è la voglia di innovazione.  

Dalla ricerca emerge che il 73% delle imprese campione è in procinto di realizzare un piano di sviluppo tecnologico. Dati che testimoniano una sempre maggiore consapevolezza tra le imprese del Sud della necessità di innovare i processi produttivi per essere più competitive. In alcuni ambiti specifici come il Bim il livello di conoscenza è maggiormente diffuso (oltre il 50% delle imprese conosce bene il tema), ma ancora poco utilizzato, per questo è necessario promuoverne l’uso concreto nei lavori.

L’indagine si è svolta integrando lo studio desk con un’indagine sul campo, attraverso 4 workshop diffusi sul territorio (Bari, Cagliari, Cosenza, Sassari), per valutare i fattori di innovazione e la digital readiness su un campione di 28 imprese operanti in diverse aree del settore, comprendenti anche attività quali il restauro, le opere marittime, la diagnosi geotecnica, l’impiantistica, l’ambito turistico e alberghiero. Durante i workshop sono chiaramente emerse diverse criticità dettate dal contesto. Se, infatti, da un lato le imprese si sono dimostrate interessate ad esplorare e promuovere l’innovazione, dall’altro, le difficoltà operative del mercato causate dai rallentamenti burocratici, dalla concorrenza sleale, dal difficile rapporto con il committente pubblico, etc. erigono una barriera difficile da abbattere.

Si registra una generale carenza di offerte formative adeguate a supportare la diffusione di processi di innovazione all’interno delle imprese di costruzioni. Sul territorio sono presenti alcuni master dedicati al tema del Building Information Modelling che propongono però una visione più orientata alle attività progettuali lasciando scoperte diverse aree spesso cruciali per l’attività di impresa, poiché si tendono a formare profili di alto livello lasciando scoperto il fabbisogno di risorse operative in grado di operare direttamente nella pratica lavorativa quotidiana.

I risultati dell’indagine

Il questionario è stato sviluppato in modo da fornire un quadro d’insieme sia sulla reale integrazione di tecnologie e processi digitali all’interno delle imprese di costruzioni sia della percezione dei manager verso le tecnologie innovative con particolare riferimento al piano Industria 4.0 e la loro effettiva integrazione in azienda. L’indagine ha evidenziato complessivamente un livello di conoscenza piuttosto basso, con alcuni picchi localizzati negli ambiti cloud e cloud computing, cyber security, digitalizzazione dei processi aziendali e Building Information Modelling (BIM). 

Nell’ambito dei Big Data e dell’analisi dei dati la maggior parte delle imprese evidenzia un livello di implementazione nullo o basso, nonostante la conoscenza sia piuttosto elevata.

La realtà virtuale, probabilmente grazie anche alla forte spinta tecnologica del mercato, fa registrare una conoscenza più ampia ma con livello di implementazione in azienda ancora non sufficiente. Meno del 25% delle imprese dichiara un livello di implementazione media, mentre quasi il 40% ha un livello nullo.

Infine, il Building Information Modelling (BIM) dimostra una conoscenza più distribuita tra le imprese (solo il 15% ha dichiarato di non aver alcuna integrazione in impresa). Questo trend evidenzia una più chiara comprensione del tema rispetto agli altri ambiti tecnologici

L’investimento in formazione

La maggioranza delle imprese hanno dichiarato di avere un piano di formazione del personale con solo un 2% che non prevede alcuna attività formativa in azienda. Circa il 50% delle imprese ha evidenziato l’attivazione di percorso di formazione continua o di formazione su temi innovativi.

Il direttore generale dell’Ance, Massimiliano Musmeci sottolinea la necessità, non solo per il Sud, di “prevedere al più presto un Piano edilizia 4.0, perché in edilizia non c’è la fabbrica ma il cantiere, e di promuovere una piattaforma digitale nazionale per le costruzioni”.

“Si tratta della nostra prima iniziativa realizzata nell’ambito del Progetto SUD, che Fondirigenti ha lanciato per agire concretamente per lo sviluppo della managerialità delle imprese meridionali – spiega il direttore generale di Fondirigenti Costanza Patti – per promuovere buone pratiche e innovazione nei settori chiave del made in Italy, come quello dell’edilizia”. I risultati della ricerca testimoniano indubbiamente la necessità per le imprese di costruzione di disporre di un’offerta formativa completa e organica su tutti gli strumenti digitali e di un piano di incentivi dedicato al settore per favorire l’ingresso delle tecnologie in azienda.

 


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