Smart Working Assessment: il progetto di Fondirigenti e DIH Liguria

“Sempre di più i sistemi della rappresentanza devono spostarsi, e lo stanno già facendo, verso un protagonismo attivo. Non soltanto rappresentano gli interessi dei loro associati ma lavorando per la costruzione di soluzioni operative che semplifichino la vita delle imprese". Così Massimo Sabatini, direttore generale di Fondirigenti, all’evento che ha presentato ieri a Genova l'iniziativa strategica Smart Working - Dall’eccezione alla regola: nuove abitudini e nuovi approcci al lavoro sviluppata da Fondirigenti e Digital Innovation Hub Liguria. 

Obiettivo del progetto, quello di predisporre e validare un modello di assessment sul tema dello smart working, attraverso una sperimentazione condotta sul comparto delle imprese liguri del settore Hi-Tech, ma ‘esportabile’ su scala nazionale. 

Lo smart working, che ha avuto una forte accelerazione durante l’emergenza sanitaria, è destinato a diventare sempre più una modalità organizzativa praticata dalla generalità delle aziende. Durante la fase più acuta della pandemia il lavoro da casa ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle PMI (Osservatorio smart working Politecnico di Milano). “Come organizzare il lavoro agile è una questione importante che vogliamo affrontare – ha spiegato Sabatini – perché significa individuare i possibili ambiti di miglioramento su cui le competenze devono concentrarsi".

 

Il modello di Smart Working Assessment 

L’obiettivo del modello Smart Working Assessment, elaborato nell’ambito dell’iniziativa, è quello di supportare le organizzazioni nella valutazione del proprio stato e livello di maturità/conoscenza circa l’applicazione di modalità di lavoro agile. Si tratta di un’analisi strutturata, effettuata partendo dai capisaldi dello smart working: strumenti, processi, spazi, tecnologie, motivazione e formazione delle persone. 

L’assessment consente di mettere in evidenza le aree caratterizzate da maggiori criticità, all’interno delle quali poter attuare dei miglioramenti, ad esempio, attraverso l’implementazione di specifiche soluzioni organizzative e strategiche. Il test prende in esame quattro ambiti di osservazione (strategia; processi e compliance; tecnologia e sicurezza dei dati; leadership, persona e formazione) e conduce alla definizione di cinque profili base:

  • Non interesse: non ritiene utile e/o possibile ricorrere a forme di smart working;
  • Emergenza: sono state attuate sperimentazioni limitatamente nel tempo e/o per funzioni marginali modalità di lavoro da remoto;
  • Pianificazione: sono stati sviluppati i paradigmi del lavoro agile nell’organizzazione del lavoro e se ne sta progettando l’introduzione.
  • Sperimentazione: sono stati modificati i processi interni e si sono avviate, almeno per alcune significative funzioni, modalità di Smart Working.
  • Maturità: è stato avviato da tempo lo Smart Working come strumento ordinario della propria organizzazione del lavoro e sono in essere strumenti gestionali per il suo miglioramento continuo.

 

Per misurare il livello di readiness della propria azienda nell’applicazione dello Smart Working rispetto ai quattro ambiti di osservazione occorrerà fare una media aritmetica dei punteggi rilevati alle singole risposte fornite alle domande sottoposte dall’assessment sui rispettivi ambiti.

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