In futuro sei dipendenti su dieci saranno in smart-working. Ma serve più formazione: l’indagine di Fondirigenti

L’emergenza Coronavirus ha spinto le aziende a ricorrere in massa allo smart-working: circa il 97% ha attivato questa nuova modalità di lavoro e molte imprese sono disposte ad aumentare la gestione a distanza delle attività anche dopo la fine dell’emergenza. Attualmente il 46% delle attività lavorative sono gestite a distanza, ma con ulteriori investimenti le aziende affermano di poter arrivare fino al 59% (+12 per cento). Qui puoi trovare il report integrale.
 


Per farlo serve più formazione per i dirigenti e i manager che dovranno guidare questo cambiamento epocale. L’indagine di Fondirigenti (Fondo interprofessionale promosso da Confindustria e Federmanager) effettuata su un campione di oltre 800 aziende rivela infatti un’alta domanda di formazione da parte del settore industriale su temi quali il management, la gestione delle risorse umane e la digitalizzazione dei processi aziendali. 

Su una scala da 1 a 5 il livello di utilità della formazione sul lavoro agile dichiarato dai rispondenti è stato in media del 3,6. 
 


"La rotta da seguire anche per il post-Covid è ben tracciata - afferma Costanza Patti, direttore di Fondirigenti - le competenze manageriali vanno rinnovate, dobbiamo favorire la crescita dei modelli organizzativi, con una forte spinta sulla formazione. La nostra ricerca dimostra l’utilità della formazione sul lavoro agile con particolare interesse verso i temi del management, della gestione delle risorse e della digitalizzazione dei processi aziendali".

Un campione qualitativo, quello scaturito dalla ricerca, che ben rappresenta la ripartizione degli aderenti al Fondo: per il 90% a rispondere sono state piccole e medie imprese, e per i tre quarti si tratta di aziende operanti nel Nord, per il 15% nel Centro e il 10% nel Mezzogiorno. 
Per avviare il lavoro da remoto, il 77% delle imprese ha messo a disposizione dei dipendenti diverse tipologie di dotazioni tecnologiche (in prevalenza pc o tablet, seguiti da smartphone con Sim aziendale e sistemi vari di condivisione della rete) e un modello di programmazione del lavoro per obiettivi (47%). Ancora: Il 77% delle aziende ha affrontato la nuova sfida ricorrendo esclusivamente ad attività interne, il restante 23% ha fatto ricorso a consulenti esterni, al gruppo di appartenenza e alle associazioni di rappresentanza. 

Per tutti i dati della Survey vedi qui.

Fondirigenti già da tempo è al lavoro per implementare la formazione a distanza e lo scorso febbraio ha lanciato la piattaforma Ready4 Microlearning con moduli ad hoc sull’industria 4.0 che riguardano la digital transformation, i big data, la cyber security, ma anche e soprattutto la gestione dello smart working (per saperne di più sulla piattaforma Ready4 clicca qui).

L’indagine promossa dal Fondo sarà fondamentale per rilanciare iniziative di investimento e nuovi progetti che rispondano in maniera mirata alle richieste delle imprese proprio alla luce della difficile fase che stiamo attraversando.