L’Integrazione orizzontale della filiera agroalimentare di Parma

Favorire l’introduzione e l’applicazione di tecnologie digitali abilitanti per l’integrazione orizzontale della filiera agroalimentare. Aiutare cioè le piccole e medie imprese del settore a scambiarsi dati tra i loro, in maniera affidabile, veloce e sicura. Nasce con questo scopo il progetto realizzato a Cisita Parma in collaborazione con Fondirigenti e promosso da Fermanager e Unione Parmense degli Industriali che si propone anche di individuare specifiche competenze professionali che i manager possono mettere in campo per accompagnare questa trasformazione.
Ne abbiamo parlato con Claudio Biasetti, responsabile della ricerca.

Dott. Biasetti, di che tipo di tecnologie parliamo?

Di quelle che favoriscono l’acquisizione e lo scambio dati, la cosiddetta IoT (Internet of Things, ossia una sorta di mega network in cui tutti gli oggetti che ci circondano sono connessi alla rete e interconnessi tra loro), a partire dalla sensoristica, dai sistemi di acquisizione e trattamento dati. Riteniamo che, anche sulla base di precedenti ricerche, non si tratti tanto di individuare competenze sull’utilizzo di queste tecnologie, quanto di favorire una loro contestualizzazione all’interno del sistema professionale e di un portafoglio tecnologico già presente nelle imprese. Intendiamo puntare su competenze non solo tecniche ma soprattutto gestionali e manageriali.

Quali risultati vi aspettate di raggiungere?

Vorremmo costruire, sperimentare e validare un programma formativo, disegnare degli obiettivi di apprendimento e un percorso trasferibile e riutilizzabile, per favorire l’acquisizione di queste competenze che andranno ad innestarsi su un profilo pregresso di expertise manageriale già acquisita.

A chi si rivolge il progetto?

I beneficiari saranno anzitutto i dirigenti coinvolti, che porteranno a casa un “pezzo” di esperienza, soprattutto grazie ad azioni dimostrative che organizzeremo direttamente in azienda. Ci auguriamo che per loro possa concretizzarsi anche un ricollocamento al lavoro visto che ci rivolgiamo prevalentemente a dirigenti al momento non occupati. Ma la nostra sfida coinvolge anche le imprese: abbiamo notato, nelle nostre esperienze pregresse, come, soprattutto per le pmi, i percorsi di trasformazione digitale avvengano attraverso progetti pilota a cui fa poi seguito una messa a sistema. Noi vogliamo essere uno di questi.

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