Nuove abitudini e nuovi approcci al lavoro: l’indagine di Fondirigenti e DIH Liguria presentata a Genova

Obiettivi chiari e definiti, fiducia e senso di responsabilità, autonomia, questi gli elementi perché lo smart working non sia una replica delle modalità tradizionali, ma garantisca nuove opportunità e sviluppi per le imprese che decidono di adottarlo. A questo tema Fondirigenti ha deciso di dedicare una ricerca, in collaborazione con il Digital Innovation Hub Liguria, che è stata presentata il 12 ottobre al 47° Convegno Internazionale delle Comunicazioni “Colombiano”. 

L’argomento è di grande attualità soprattutto oggi, a valle delle trasformazioni che si sono verificate nel mondo del lavoro per effetto della pandemia, che ha certamente creato difficoltà alle imprese, ma ha anche accelerato cambiamenti che si sarebbero comunque verificati in un arco di tempo più lungo.  Aumento della produttività, costi aziendali minori, riduzione delle emissioni, questi i grandi vantaggi delle nuove modalità flessibili. 

“Se prima dell’emergenza il lavoro da casa riguardava il 5% delle imprese – ha spiegato nel corso dell’incontro, il responsabile di Confindustria Genova, Guido Conforti – durante la fase più acuta della pandemia ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle Pubbliche Amministrazioni italiane e il 58% delle PMI” (fonte: Osservatorio Politecnico di Milano)”.

Il ritorno al lavoro è il grande tema del post-pandemia: quante aziende stanno proponendo ai lavoratori di tornare in ufficio, e quante invece hanno deciso di adottare in via definitiva modalità più flessibili? Secondo una survey sul tema, realizzata nel mese di marzo da Fondirigenti, il 54% delle aziende italiane dichiarava di voler utilizzare lo smart working anche alla fine della pandemia, mentre la maggioranza dei manager optava per una soluzione flessibile, con il 50% dei giorni a casa, 50% in ufficio. 

Il Covid-19 è stato anche un forte acceleratore anche per quelle aziende del comparto high tech che già adottavano in precedenza tali soluzioni, e proprio alle aziende liguri di questo comparto si è rivolta nello specifico l’indagine, volta a definire un modello di assessment strutturato per individuare gli elementi chiave per introdurre con successo lo smart working in azienda. 

Oggi tante imprese hanno infatti privilegiato questo modello ibrido, consolidando nuove abitudini e nuovi approcci al lavoro. La ricerca di Fondirigenti e DIH Liguria prende in esame quattro aspetti prioritari: strategia aziendale; processi interni e organizzativi; strumentazioni tecnologiche per il lavoro da remoto e in sicurezza; motivazione dei dipendenti. 

“Quest’ultimo tema, e cioè quello della motivazione del personale, è molto importante– ha concluso Conforti - sia come approccio al lavoro che a livello di competenze tecniche. È certamente necessaria una formazione specifica, che trasferisca le skills necessarie per lavorare in autonomia per il raggiungimento dei risultati, a livello manageriale e tecnico”.

Le imprese interessate a far parte del panel, possono manifestare il loro interesse a questo link

Per informazioni: DIH Liguria