D20 Leader nei distretti veneti, study tour tra tradizione e innovazione

È un periodo di grande cambiamento sul versante industriale, contraddistinto da forti spinte alla sostenibilità da un lato e all’innovazione digitale dall’altro, e soprattutto chi dovrà entrare a breve nel mondo del lavoro ha bisogno di toccare con mano quello che sta accadendo. È per questo che il percorso di formazione dei ragazzi di D20 Leader, il progetto formativo per giovani manager lanciato da Fondirigenti, si è arricchito questa settimana di un interessante study tour nei distretti industriali manifatturieri e tecnologici del Veneto: una occasione, come ha spiegato il vicedirettore di Fondirigenti Domenico Barone che ha accompagnato i 20 aspiranti manager, per toccare con mano competenze manageriali e tecniche, il funzionamento delle filiere, il mix di innovazione tecnologica e tradizione che fanno la differenza per un’impresa di successo.

Zone a grande vocazione manifatturiera, come quelle di Padova e la Riviera del Brenta e di Verona, ma che non rinunciano a inseguire, e spesso anticipare, le grandi opportunità offerte da quell’Industria 4.0 che punta forte sulla digitalizzazione: per questo lo study tour è iniziato dallo Smact di Padova, uno degli 8 Competence Center sorti in Italia su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico, volto a mettere a sistema le competenze in ambito 4.0 della ricerca, dei provider di tecnologie e delle imprese early adopter. 

La mission, in una fase di quarta rivoluzione industriale in cui “il digitale diventa il vero fattore competitivo, è rendere ogni impresa un laboratorio di innovazione, e fungere da piattaforma per la creazione e condivisione di valore nella trasformazione delle imprese” ha spiegato Matteo Faggin, general manager di Smact Padova, rispondendo alla necessità di fare rete tra imprese e di passare dal concetto di vendita di un prodotto a quello, attraverso i dati raccolti dalle macchine ‘parlanti’, di vendita di servizi.

Tappa obbligata quindi nel Politecnico calzaturiero della Riviera del Brenta, polo tra i più importanti del settore a livello europeo: forte di una esperienza quasi centenaria e di uno stretto legame con imprenditori e aziende, il Politecnico forma figure professionali che rendono il distretto un vero unicum: qui, assicura il direttore tecnico Mauro Tescaro “è il Politecnico a proporre alle aziende di fama mondiale soluzioni innovative di prodotto, di processo, di sviluppo di capitale umano”. Così come del resto si propone di fare Fondirigenti con il proprio percorso: creare un ecosistema nel quale far dialogare formazione e imprese, domanda e offerta.

 

Un’idea precisa del funzionamento di tutta la filiera produttiva, dall’idea al bozzetto, dal prototipo al campione, passando per lo showroom e infine la produzione, i ragazzi di D20 Leader hanno potuto costruirsela in HIM Co, una delle aziende calzaturiere del distretto, la cui missione è permettere ad esclusivi marchi di lusso di esprimere la loro estetica e le loro ispirazioni con il più alto livello di qualità e tecnologia.

Nella seconda giornata dello study tour, il gruppo di D20 Leader ha fatto quindi la conoscenza di Giacomo Sarti, ingegnere aerospaziale e giovane manager della De Angeli Prodotti, azienda fortemente orientata all’approccio del management 2.0 che opera nel settore energia con la costruzione di cavi: l’ingegnere ha implementato il brevetto di un nuovo conduttore in alluminio con anima in fibra di carbonio, più leggero del 50% e più resistente del 20%, e per questo in grado di garantire maggiore potenza lungo le linee elettriche esistenti. L’ennesima, non ultima, dimostrazione di come l’innovazione e lo sviluppo, nell’impresa, si nascondano anche nei dettagli. E di come l’investimento in ricerca e nel capitale umano dà sempre i propri frutti.

Un altro Competence Center, quello di Verona, progettato come wine factory dal dipartimento di Informatica dell'Università di Verona, con visita al laboratorio con stampanti 3d robotics e visori virtuali guidato dal professor Franco Fummi, è stata la sede dell‘ultima tappa di uno study tour nel corso del quale i venti giovani partecipanti hanno scoperto l’importanza della parola “trasformazione”: l’Italia è un paese non ricco di materie prime, ma ha un talento straordinario nel trasformarle in prodotti di valore; oggi, anche saper trasformare se stessi, anticipare i trend, innovare e creare piattaforme di lavoro comune, crea valore. Ai giovani manager di domani il compito di individuare nuovi spazi e possibilità.