“Formazione, imprese e istituzioni: ecco la tripla elica per il rilancio del Sud”. L’intervista al Professor Fortunato

Le imprese del Mezzogiorno scontano un forte gap di managerializzazione che le penalizza e le ritarda nella transizione – oggi più che mai necessaria - dall’analogico al digitale. Per agire concretamente a supporto di queste esigenze di innovazione a 360 gradi, Fondirigenti ha lanciato “Progetto Sud”, un ampio programma di interventi che mira a sviluppare iniziative in favore delle piccole e medie imprese dei territori meridionali. 

La prima fase del progetto è rappresentata da un’indagine sul campo condotta da Fondirigenti in collaborazione con l’Università della Calabria per individuare quali sono i fabbisogni emergenti, i principali trend nella gestione aziendale e le criticità su cui è necessario intervenire. Al Professor Vincenzo Fortunato che ha seguito la ricerca abbiamo chiesto quali possono essere le strategie più efficaci per il rilancio del Sud.

Dai dati emersi nella ricerca le piccole e medie imprese del Sud sembrano fare più fatica ad innovare, perché e come superare i gap rispetto alle regioni del Centro-Nord?

La non elevata dotazione manageriale è una delle cause principali. L’inserimento di figure manageriali può contribuire a favorire l’innovazione nelle strategie d’impresa, ed esistono già esempi d’eccellenza in questo senso. Anche le aziende di minori dimensioni, infatti, possono essere innovative, nel settore dei servizi come nel manifatturiero.

Al management poi spetta il compito di incentivare il modello di sviluppo della tripla elica, capace di sviluppare progetti e destinare fondi finalizzati alla connessione delle imprese con il mondo dell’Università e con le istituzioni. La chiave è la formazione del capitale umano.

Una maggiore formazione dei manager potrebbe essere la soluzione? 

Certamente, e Fondirigenti con la promozione del suo Progetto Sud è stata lungimirante, perché si è posta il problema di promuovere la crescita delle competenze manageriali partendo da una puntuale analisi dei fabbisogni del territorio. La conoscenza dei vantaggi dell’innovazione, attraverso la leva formativa, è il primo, decisivo, passo per far aumentare la readiness competitiva delle imprese del Mezzogiorno.

Servono più risorse in questo senso?

Sì, non solo per formare buoni manager e nuovi talenti ma anche per riuscire a trattenerli sul territorio, magari ricoprendo ruoli e figure come il project manager o l’innovation manager, oggi indispensabili in ogni tipologia aziendale.

Le aziende sono disposte a investire in formazione? E come viene percepito il contributo di Fondirigenti? 

Secondo quanto emerso dall’indagine, la gran parte dei rispondenti riconosce l’importanza della formazione ma ha bisogno di supporto nell’investimento in formazione. A questo proposito, si rileva una percezione molto positiva del ruolo di Fondirigenti. I due milioni di euro stanziati dal Fondo con l'Avviso 1/2019 per la formazione dei dirigenti del Sud hanno già avuto un ottimo risultato e sono stati un segnale forte in questa direzione.