Chi sono i giovani talenti di D20leader

Hanno meno di 27 anni, alcuni stanno per laurearsi, altri hanno concluso da poco gli studi, hanno fiducia nel futuro e sono pieni di ambizioni e talento. E’ questo l’identikit dei giovani che partecipano alla seconda edizione di D20Leader, il progetto promosso da Fondirigenti che realizza un’idea senza precedenti: cento ragazzi di talento, divisi in due fasi, sono stati selezionati per dar vita a un percorso, completamente gratuito, di studi e di esperienze sul campo della durata di sei mesi. Il programma di formazione comprende inoltre uno stage che permetterà ai giovani di D20 Leader di mettere a frutto tutte le competenze acquisite.
I primi cinquanta ragazzi hanno terminato la fase formativa con grande soddisfazione e stanno iniziando in questi mesi l’esperienza di project work in azienda. Adesso tocca a loro. Va subito rilevato che, se la maggioranza è maschile (56%), le donne sono ben il 44%, una quota nettamente superiore a quella delle dirigenti di industrie private presenti sul territorio nazionale. 
Il Nord è il territorio di provenienza del 48% dei corsisti della seconda edizione, mentre il 20% che arriva dal Centro e il 28% dal Sud e dalle Isole costituiscono la quota restante dei partecipanti. Ma c’è anche un 4% di ragazzi di cittadinanza straniera. Se poi la netta maggioranza, il 64%, sta per laurearsi, un 8% ha già un lavoro, ma vuole conseguire una posizione più elevata, o comunque migliorare le sue conoscenze e le sue skills, e un 26% è in cerca di lavoro. È molto varia, infine, la gamma delle facoltà di provenienza: prevale Economia, per quasi un giovane su tre (28 %) poi, Scienze Politiche (18%), con la stessa percentuale, Ingegneria, Marketing & Comunicazione e Giurisprudenza (14%) mentre il 6% viene da facoltà scientifiche, il 4% da Lingue e il 2% da Scienze dell’Educazione.
 

Prima di tutto, grinta e fiducia. Il progetto complessivo, su cui Fondirigenti ha stanziato 2 milioni di euro, mira a frenare l’esodo di talenti dal nostro Paese, e a far sì che quella all’estero sia soltanto un’esperienza formativa, perché possano dare un giorno il loro contributo stabile alla crescita del nostro Paese. 
Sotto questo aspetto, la “materia prima” su cui si interviene, ovvero la gioventù italiana, esce a sorpresa, da un confronto internazionale, niente affatto rassegnata. Secondo un sondaggio effettuato dal Centro di Ricerche Eurispes, e inserito nel 32° Rapporto Italia presentato alla fine di gennaio più della metà dei ragazzi interpellati (il 55%) ha provato emozioni positive nell’ultimo anno (interessato, positivo verso gli altri, entusiasta o amichevole), il 43% ha vissuto invece emozioni negative (inquieto, triste, indifferente, arrabbiato) mentre solo l’1,2% risulta incerto. In Germania, invece, solo il 35,4% ha provato emozioni positive. Partire da una gioventù nella quale, nonostante tutto, prevale la fiducia, dà ottime speranze di successo. Il compito delle istituzioni, e in particolare quello che si è assunto Fondirigenti è di dare una chance a quella fiducia.