Formazione e innovazione per sostenere le imprese: il progetto pilota in Sardegna

La pandemia ha velocizzato processi e anticipato bisogni per un’organizzazione del lavoro più rispondente alle necessità delle imprese travolte dall’emergenza sanitaria. La ricerca Innovation Management di Fondirigenti realizzata da So.so.r - l’Ente di Formazione Professionale Agenzia per il Lavoro – ha voluto rispondere a questa esigenza ed ha avuto come obiettivo quello di dar voce ai manager sardi di ventidue aziende delle province di Cagliari e Nuoro. I risultati dell’indagine presentati con un webinar online lo scorso 16 dicembre hanno permesso di mettere a fuoco attitudini, ostacoli e proposte per lo sviluppo delle loro competenze relative all’innovazione digitale, utili a far fronte ai cambiamenti che il periodo pandemico richiede. 

“Fondirigenti ha promosso il progetto Innovation Management, per il potenziamento delle Digital skills della Sardegna con l’obiettivo di migliorare le competenze manageriali per il digitale, a fronte di quanto richiesto da un mercato del lavoro che è profondamente mutato in questi ultimi anni – spiega il presidente Carlo Poledrini – focalizzandosi sull’innovazione tecnologica, una tendenza ulteriormente accentuata dall’emergenza Covid-19”. 

I trentadue manager intervistati dalla ricerca puntano ad acquisire maggiori competenze digitali e quindi vorrebbero ancora più formazione, per raggiungere l’obiettivo di una più rapida preparazione al cambiamento tecnologico anche attraverso il rafforzamento delle community attorno ai temi di interesse comune in modo da scambiare esperienze e competenze. Il profilo prevalente del dirigente coinvolto è quello di un uomo con più di 50 anni. L’età media è probabilmente all’origine di una scarsa consapevolezza delle potenzialità di relazione e aggiornamento delle competenze delle piattaforme digitali. Soltanto il 50% circa dei dirigenti, infatti, che ha risposto ai questionari ha un profilo Linkedin, scelta molto particolare in un momento in cui sono azzerati gli scambi professionali in presenza. 

Per un altro 50% è da potenziare la conoscenza delle lingue, una competenza che dovrebbe essere messa in relazione con l’attitudine all’innovazione e al digitale dove l’inglese è lingua veicolare di tutta la community, dei mercati e dei gruppi di discussione. La maggioranza dei dirigenti intervistati ha partecipato a percorsi formativi negli ultimi due anni; mostra un interesse specifico per le competenze digitali dirette al management e il marketing, che sono stati oggetto di percorsi formativi recenti, e preferisce i corsi on line in streaming e webinar. Una scelta che è stata certo accentuata dalle misure di contenimento dovute alla pandemia e riferisce una forte propensione all’autoformazione. 

Le competenze da sviluppare che emergono con più forza riguardano poi la gestione remota di risorse umane; adeguamento competenze organizzative; data analysis; automazione e digitalizzazione dei processi amministrativi e documentali; business english; sviluppo della capacità gestire situazioni critiche; protocolli di sicurezza e cyber security. 
“Mi fa piacere sottolineare che tutti i manager intervistati sono fortemente consapevoli dell’importanza della formazione per superare il gap, in termini di innovazione – ha concluso il presidente Poledrini - Dotarsi di competenze adeguate è indispensabile, alle imprese e al Paese, per rimanere competitivi e guardare al futuro con ottimismo”. 

Il responsabile di So.S.O.R. Andrea Pugliese ha descritto le principali evidenze della ricerca “In generale il cambiamento vissuto nelle aziende richiede un adeguamento anche del sistema formativo. In ogni settore, i manager sardi guardano al futuro ed esprimono il bisogno di ritrovare proposte rivolte alla innovazione nei cataloghi dei corsi e negli strumenti, con una progettazione formativa pensata appositamente a supporto del digitale. Si sente il bisogno diffuso di un rafforzamento del network sui temi dell’innovazione”.

Per Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna “la crisi ha accelerato alcuni processi che inevitabilmente sarebbero avvenuti e il passaggio al digitale è ormai inevitabile”. “Ho molto apprezzato l’aspetto della ricerca che sottolinea l’opportunità di miscelare l’innovazione con l’attenzione agli aspetti gestionali e ai rapporti all’interno delle aziende. Vorrei raccomandarne la massima diffusione all’interno di tutte le imprese perché sono sicuro che sarà sicuramente uno stimolo per far crescere i giovani talenti”.

A seguire l’intervento di Giovanni Bitti, presidente di Confindustria Sardegna Centrale “La trasformazione digitale ci obbliga ad innovare sempre di più, per questo motivo la formazione per noi è un tassello molto importante. Come Confindustria abbiamo già avviato nel 2020 il processo di trasformazione tecnologica, considerato l’obbligo di adeguamento che ha provocato la pandemia. In Sardegna abbiamo piccole e micro imprese che rappresentano il 95% del tessuto imprenditoriale, dove spesso il manager coincide con l’imprenditore. Sono certo che le evidenze dell’indagine saranno utili al management per mettere a punto le strategie più adeguate per le necessità delle loro imprese”.