Diversità e inclusione creano valore per l’impresa: lo studio

“Diversità e Inclusione”: un progetto presentato da Fondirigenti lo scorso 4 dicembre che ha l’obiettivo di superare le discriminazioni retributive a carico (soprattutto) delle donne, valorizzare i giovani e promuovere lo scambio generazionale. 

L’iniziativa, realizzata da Federmanager Academy, ha preso il nome di Odissea (Organizzare Diversity&Inclusion per Sostenere Società ed Economie Aperte) e ha coinvolto oltre mille tra manager e imprenditori, attraverso tre survey e quattro incontri online con la partecipazione di rappresentanti di aziende d’eccellenza: dalla Lamborghini alla Bracco, dalla Kohler alla Zucchetti.

L’intera documentazione comprende un eBook specifico contenente anche le linee guida per la formazione delle imprese sul tema della diversity, che sarà disponibile a breve sui canali istituzionali di Fondirigenti e di Federmanager Academy. 

Il campione della ricerca quantitativo è stato complessivamente composto da 452 manager di cui 162 donne e 165 giovani under 40: stando ai risultati rispetto ai colleghi uomini le donne percepiscono un livello elevato di discriminazione quanto a stipendio e altri benefit economici, anche se accanto all’insoddisfazione retributiva si sono riscontrate risposte che rivelano la coscienza di avere tutte le carte in regola per emergere. 

I giovani non percepiscono una discriminazione stipendiale ma confessano una leggera percezione discriminatoria del riconoscimento sociale del loro lavoro, anche se la maggioranza afferma la propria predisposizione ad accogliere consigli ed indicazioni di dirigenti di maggiore potere o anzianità.  

“La metafora dell’Odissea fa pensare ad un percorso denso di difficoltà e peripezie che però si conclude con il raggiungimento di un punto di equilibrio. Perché la Diversità e l’Inclusione non sono solo dei concetti di dimensione etica ma rivestono anche una forte dimensione economica: laddove la contaminazione di culture e competenze riescono ad esprimere effetti importanti si raggiungono risultati concreti anche in termini di produttività e organizzazione aziendale”, ha affermato il presidente di Fondirigenti Carlo Poledrini.

Dal 2017 ad oggi il fondo ha infatti destinato oltre 55 milioni di euro a queste tematiche, mettendo a disposizione di tutte le imprese aderenti gli studi pubblicati.

Soddisfatto il direttore generale di Federmanager Mario Cardoni: “Siamo assolutamente convinti che i temi che l’evento affronta, la Diversità e l’Inclusione, siano tra i più importanti tra quelli in agenda nella società e nel nostro Paese. È necessario scrivere una pagina nuova nel mondo del lavoro, dove vince la sfida chi sa conciliare esigenze di vita e di maggior benessere con un sistema produttivo performante e competitivo”.

Concetto ribadito anche da Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy: “Il nostro è un modello concreto che, anche a seguito dell’emergenza sanitaria, vuole arrivare ad implementare, per il 2021, ulteriori indicazioni e buone pratiche che sostengano le aziende nell’attivare la D&I nella normalità ritrovata”.
Ospite d’eccezione del panel Suor Alessandra Smerilli, docente di Economia politica e statistica presso la Commissione Vaticana sul covid-19 e componente della Commissione Donna presso il ministero delle Pari Opportunità: “Il percorso compiuto: partire dalle istanze concrete per arrivare a costruire un modello è lodevole, si tratta di affermare un cambiamento culturale. Nello scorso mese di marzo il Papa ha costituito una commissione per ribadire un concetto: questo è il tempo per preparare il futuro e non prepararsi per il futuro, quindi diventare protagonisti del futuro e preparare un modo diverso di vivere il lavoro anche all’interno delle organizzazioni”.

Al dialogo hanno preso parte anche i rappresentanti di importanti aziende che hanno espresso il loro punto di vista su queste tematiche:

Pierluigi Fusco-Girard, Amministratore Delegato di Linificio e Canapificio Nazionale del Gruppo Marzotto: “E’ fondamentale una leadership diffusa perché sono le persone a fare l’azienda. Oggi, invece, ci si rende conto che, per affrontare le nuove sfide intra e post pandemiche, c’è bisogno di un approccio nuovo, capace di diversificare e integrare le diversità all’interno del contesto aziendale”.

“Approfondendo i contenuti del modello elaborato, emerge la grande “sensibilità” e completezza con cui vengono affrontati tutti gli elementi salienti del tema dell’inclusione delle diversità, sebbene data la vastità dell’argomento il documento non possa che rimanere ad un livello alto”.

Ho avuto, in altre parole, la percezione che in poco più di trenta pagine siano presenti i contenuti che ogni azienda o manager può sviluppare e approfondire, a seconda del contesto applicativo, ma facendo riferimento ad uno modello organico e strutturato”, ha dichiarato Giulia Costaglia, Direttore del centro studi e progetti innovativi di Rete Ferroviaria Italiana, esprimendo grande entusiasmo per il modello elaborato all’interno del progetto Odissea.

Per Sabina Addamiano, docente di Economia Aziendale presso l’Università Roma Tre, il documento presentato “ha l’indubbio merito di integrare la prospettiva internazionale, nell’elaborazione di un’organizzazione non profit estera accreditata, con uno strumento spiccatamente italiano quale la Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro. In tal senso, esso include e integra la diversità nelle sue stesse radici”

Chiude l’incontro il presidente di Federmanager Academy Gianluca Schiavi: “I risultati dell’indagine mostrano come la diversità e l’inclusione, lungi dall’essere un problema da gestire, possano diventare un’opportunità fruttuosa: in questo senso un’azienda ‘più rigida’ rischia non solo di impoverire il team ma anche di essere percepita negativamente dal mercato e dai media. C’è una nuova frontiera da conquistare anche solo sul gender gap: quella di far entrare le tematiche di D&I nelle PMI che costituiscono la maggioranza del tessuto produttivo italiano”.