Società Benefit, Varese fa scuola. Seconda in Lombardia dopo la sola Milano

Coltivare una cultura manageriale capace di una concezione più ampia del livello di sostenibilità e sufficientemente preparata a cogliere le opportunità che la forma giuridica di Società Benefit (e tutto quello che ne consegue) offrono in termini di sviluppo aziendale e del capitale umano. È uno degli scopi dell’iniziativa di Fondirigenti, realizzata con Univa Servizi (Confindustria Varese), per realizzare un Servizio di analisi e modellizzazione delle competenze manageriali per la sostenibilità nelle società benefit. 

La provincia di Varese è seconda in Lombardia per numero di Società Benefit, dietro alla sola Milano. Medaglia d’argento per il territorio varesino che conta 37 di queste realtà, ovvero il 5,6% del totale a livello regionale (Elaborazione Confindustria Varese su dati CCIAA Varese e AIDA ottobre 2022). Questo il primo risultato che emerge dal progetto che ha coinvolto imprese e dirigenti della provincia, per sviluppare modelli formativi capaci di accrescere le competenze e aumentare l’impegno del sistema produttivo sui fronti della responsabilità sociale. La ricerca ha restituito una fotografia dello stato dell’arte e dell’evoluzione del fenomeno anche grazie alla somministrazione di una survey e di assessment su un campione di imprese. 
“Il tessuto imprenditoriale italiano cambia continuamente pelle: cambia il modo di vedere sé stesso, il proprio sistema di valori, il modo di rappresentarsi e anche il modo di interagire con il proprio ecosistema di riferimento - spiega il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini - Per farlo ha bisogno di manager formati e costantemente capaci di adeguarsi a questa continua trasformazione competitiva. Con questi approfondimenti, e con un utilizzo mirato delle risorse per la formazione continua, Fondirigenti si candida a svolgere un ruolo sempre più centrale in questa trasformazione”. 

Il contesto in Italia

La sostenibilità è entrata a pieno diritto nelle agende delle aziende e aumenta la consapevolezza di dover cambiare profondamente i modelli di business, conciliando valore economico e valore sociale. Diventa, sempre più importante una strategia aziendale di medio/lungo termine solida e di successo, per integrare la sostenibilità a 360 gradi e non come aspetto accessorio. 
Quando si parla di Società Benefit in Italia si fa riferimento oggi a 2.626 realtà che impiegano 138.355 addetti per un valore totale della produzione pari a 19.651 milioni di euro (dati aggiornati al IV trimestre 2022 su Servizio di InfoCamere). Uno spaccato in forte crescita. Solo in termini di numero di aziende benefit il balzo in avanti tra il 2021 e il 2022 è stato +54,7%. Con una concentrazione della maggior parte delle aziende in Lombardia: 34,54%, seguita da Lazio (11,12%) e Veneto (10,05%). 

“La provincia di Varese appare come un terreno fertile per quanto riguarda il tema delle Società Benefit. Molte delle aziende intervistate infatti, sono risultate in linea con i valori fondanti di questa forma giuridica – ha sottolineato Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese - E il motivo è semplice: svariate realtà sono Benefit di fatto senza esserlo sulla carta. Serve dunque fare un passo in più, prima di tutto sul fronte della formazione e delle competenze. Da tempo, il valore di un’impresa non si misura più solamente attraverso il suo fatturato o la sua produzione, ma anche con ciò che restituisce in termini di benessere sociale alla comunità e al territorio. Grazie a questo progetto, Varese fa da apripista per modelli formativi di cui potrà avvantaggiarsi tutto il sistema nazionale delle imprese”.

Ma cosa significa per un’impresa decidere di passare alla forma giuridica di Società Benefit? Significa integrare strutturalmente finalità di bene comune all’interno della propria missione aziendale, operando in modo responsabile. I risultati della survey, a cui hanno risposto 59 imprese, mostrano come il modello di Società Benefit, sia largamente conosciuto sul territorio varesino ma, allo stesso tempo, quanto sia ancora necessario investire nella costruzione delle competenze e delle conoscenze necessarie al management delle aziende affinché questo istituto giuridico possa risultare realmente un vantaggio competitivo. La ricerca sottolinea l’importanza della creazione di una conoscenza di base in grado di inquadrare gli aspetti della Società Benefit nelle prospettive del diritto societario, dell’economia aziendale e della finanza, per approfondire questioni ancora poco chiare nel sistema imprenditoriale come, ad esempio, la differenza tra Società Benefit e B-Corp. 

Secondo Eligio Trombetta, presidente di Federmanager Varese “Il nostro Paese ha avuto esempi di indiscusso rilievo nell’ambito delle Società Benefit, molti anni prima che il legislatore raccogliesse lo spunto per formalizzarne la natura giuridica, nel 2016. Un esempio illuminato è la Olivetti, con la guida visionaria di Adriano Olivetti. Oggi sono oltre 2.000 le aziende che hanno deciso di formalizzare l’impegno sociale e a tutela dell’ambiente e una formazione manageriale adeguata è necessaria ed importante; l’iniziativa strategica promossa da Fondirigenti è la dimostrazione di come Federmanager voglia impegnarsi in questo ambito, sempre più rilevante per la società odierna”.

Le competenze richieste dalle Società Benefit

Sulla base dei risultati delle analisi effettuate, è stato realizzato un modello di formazione manageriale necessarie alle aziende per la transizione verso la forma di Società Benefit, da mettere a disposizione e replicare anche in altri territori, per sviluppare:

  • Competenze di tipo amministrativo: per l’implementazione di buone pratiche di corporate governance oltre che l’adempimento di alcuni precisi obblighi a norma di legge;
  • Competenze di tipo finanziario che devono includere la capacità di bilanciare le esigenze di tutti gli stakeholder e saper definire idonei KPI e metodologie di misurazione degli impatti delle attività dell’azienda; 
  • Competenze di tipo legale: le Società Benefit si distinguono per il loro impegno a perseguire obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economici e questo comporta la necessità di sviluppare un know-how legale specifico;
  • Competenze inerenti la comunicazione e le relazioni esterne che assumono un ruolo cruciale per la promozione della reputazione dell’azienda e per la sensibilizzazione degli stakeholder sui valori e gli obiettivi della Società Benefit;
  • Competenze trasversali: in virtù del valore della transizione ad una società di tipo Benefit, la trasmissione della vision aziendale passa attraverso un approccio ed uno stile proprio dei dirigenti e delle figure apicali dell’impresa che si rispecchia poi su tutta l’organizzazione. 

All’incontro conclusivo hanno partecipato anche i responsabili delle aziende coinvolte nel progetto, che si sono sottoposte all’assessment per intraprendere un percorso di trasformazione in Società Benefit, come Cibitex,  Termoplastic FBM, Gnodi Service e SPM Spa di Brissago. 

Info: Univa Servizi