Donne e lavoro: molta strada ancora da compiere

Le donne manager in Italia sono solo il 27% dei dirigenti: un valore molto al di sotto della media europea (33,9%). Non solo le donne sono sottorappresentate nelle posizioni apicali, ma quando lavorano svolgono mansioni per cui sarebbe sufficiente un titolo di studio più basso di quello che possiedono. Una presenza femminile che si attesta su percentuali molto basse, con forti disparità anche in termini salariali. Sono alcuni dei dati pubblicati dal Censis nel rapporto dedicato a gender gap e mercato del lavoro, che è stato presentato il 21 novembre a Roma, risultati che confermano che, anche sul fronte del management la strada è ancora tutta in salita. 

Spettano all’Italia altri due primati poco lusinghieri, quelli relativi al tasso di attività femminile più basso e il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa In Italia le donne che lavorano rappresentano il 42,1% degli occupati complessivi, collocando l’Italia, con un tasso di attività femminile del 56,2%, all'ultimo posto tra i Paesi europei. Il podio dei Paesi virtuosi spetta alla Svezia, dove la percentuale di donne lavoratrici raggiunge l'81,2%, mentre nel confronto europeo riferito alla fascia d'età 20-64 anni, il tasso di occupazione femminile in Italia è del 53,1%, migliore solo a quello della Grecia.  Il gender pay gap riguarda, di conseguenza, anche il fronte pensionistico.

Percorsi lavorativi più accidentati e carriere meno brillanti determinano anche una differenza nei redditi da pensione, con un importo medio annuo di 17.560 euro, contro un importo medio di 23.975 euro degli uomini. I dati sono pubblicati nell’ambito del progetto Respect-Stop Violence Against Women, realizzato dal Censis con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che si propone di stimolare una riflessione collettiva sul valore sociale della donna per promuovere un cambiamento. Info: Censis