D20 Leader, a lezione di sviluppo sostenibile

Diventare manager di uno sviluppo che sia sostenibile per l’ambiente, per l’economia, per la società, adottando una visione integrata di questi diversi aspetti. E insegnare ai giovani la via da seguire. Il progetto di Fondirigenti “D20 Leader” coinvolge proprio in questi giorni, con ben quattrodici lezioni sul tema, i 50 ragazzi ventenni che hanno superato i test di ingresso della prima tornata. Martedì 8 ottobre verrà spiegato loro cos’è l’”Agenda 2030” che nel 2015 l’Onu ha fissato per tutti i Paesi, con 17 obiettivi generali da raggiungere entro quella scadenza. E poi incontri sulla strategia da seguire, sul concetto di benessere e la città del futuro, sul bilancio di sostenibilità delle imprese, lo sviluppo di quelle piccole e medie, la mobilità e il turismo sostenibile, l’istruzione e l’addestramento che sono necessari, per chiudere l’11 ottobre con un “visit tour”.

Il tutto, seguendo le linee di un accordo di collaborazione formativa siglato da Fondirigenti con l’’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) che forte dei suoi ben 600 esperti, fornirà ai giovani partecipanti al progetto, gli elementi di base e i necessari approfondimenti sui temi della sostenibilità. Proprio il 4 ottobre scorso, davanti al Presidente della Repubblica e a 1.400 invitati, Asvis ha presentato, con il presidente Pierluigi Stefanini e il portavoce Enrico Giovannini, il suo quarto Rapporto annuale, pieno di dati e di confronti sulla marcia di avvicinamento dei singoli Paesi agli obiettivi fissati dall’Onu. L’Italia, purtroppo, non è messa bene in questa classifica. Per l’obiettivo numero 1, “sconfiggere la povertà”, è addirittura al quart’ultimo posto tra i 28 Paesi dell’Unione. La stessa posizione che occupa anche per il “goal” 4, ovvero “l’istruzione di qualità”. Nientemeno che al penultimo, davanti alla Grecia, nell’obiettivo 8 “lavoro dignitoso e crescita economica” mentre in testa abbiamo quasi costantemente la Svezia e gli altri Paesi scandinavi. Siamo però al secondo posto per “consumo e produzione responsabili”, al quarto per “energia pulita e accessibile”, al sesto per “salute e benessere”.

Ci sono poi almeno due importanti novità che ci fanno sperare che venga recuperato il ritardo rispetto all’Agenda 2030. Il fatto che il governo abbia inserito la sostenibilità nel suo programma, prevedendo addirittura di inserire il concetto nella Costituzione, e la reintroduzione di 33 ore annue di educazione civica a partire dall’anno scolastico 2020-2021, con un esplicito riferimento a trattare anche lo sviluppo sostenibile.