Modelli organizzativi per l’efficace superamento della fase di emergenza sanitaria

L’emergenza sanitaria e la complessa situazione socioeconomica internazionale hanno determinato un quadro di forte incertezza per le imprese con un potenziale impatto negativo sulla loro stessa sopravvivenza, anche in regioni virtuose a livello produttivo come la Lombardia, territori che hanno maggiormente risentito gli impatti della pandemia. 

Per prepararsi ad una nuova condizione di normalità è necessario individuare competenze e strumenti concreti che aiutino il management a ridefinire i processi e le modalità di produzione del valore. 

L’iniziativa promossa da Fondirigenti, in collaborazione con Links Management & Technology, SCS Consulting e Troisi Ricerche, ha avuto l’obiettivo di identificare i modelli di management a cui tendere nella fase di nuova normalità. Le imprese sono infatti chiamate a rispondere in modo proattivo all’emergenza, per essere pronte ad assorbire gli impatti generati dalla crisi, capitalizzando le esperienze e valorizzando i loro punti forti.

Il gruppo di lavoro, supportato da un comitato scientifico costituito da cinque professori universitari, ha realizzato un’attività di ricerca e sperimentazione della durata di circa diciotto mesi. La ricerca ha coinvolto trecento imprenditori e manager di medie imprese delle province di Milano, Monza-Brianza e Lodi e ha indagato attraverso una survey, su quelle che, a loro parere, sono le maggiori priorità e criticità sul fronte competenze, che riguardano la capacità di ripensare i modelli organizzativi e produttivi e testare sul campo nuovi strumenti e modelli di assessment, con particolare riferimento alle collaborazioni tra filiere, in una logica di eco-sistema.

Successivamente alla fase di indagine, è stata condotta la sperimentazione del modello di assessment su un campione di trenta manager provenienti da venti imprese eterogenee per dimensione e territorio di appartenenza. Questo approccio ha consentito di garantire l’applicabilità del modello a tutte le imprese del territorio nazionale. 

“Le evidenze sono state raccolte in maniera metodologicamente accurata, per ricavare indicazioni operative per le imprese - commenta il professor Tommaso Fabbri, ordinario al Dipartimento di Economia “Marco Biagi” -  Tra i numerosi insight del progetto, ne sottolineo due: il primo è il rapporto tra tecnologia e organizzazione, in termini di benefici concreti dell’innovazione tecnologica, il secondo è la ‘datificazione’ dell’organizzazione, con la trasformazione del management in un’ottica data-driven”.

Il modello di assessment proposto consente alle imprese di identificare i diversi livelli di maturità e valutare, in modo tempestivo, lo stato AS-IS del business. L’identificazione di diversi livelli di maturità permetterà di fotografare lo stato di salute delle aziende su sei ambiti prioritari per il superamento della crisi pandemica: 1. Produzione; 2. Supply Chain e Relazioni di Filiera; 3. Gestione dei Flussi e delle Fonti Finanziarie; 4. Pianificazione Commerciale, Strumenti di Vendita Smart e Internazionalizzazione; 5. Smart Working 6. ESG e Economia circolare.

Dai risultati dell’assessment le imprese potranno rilevare eventuali criticità e aree di intervento, costruire questionari di rilevazione per ogni ambito in riferimento ai diversi livelli di maturity, ricevere un input per la progettazione di materiali a supporto dell’autosviluppo e adeguare i loro sistemi di gestione delle performance alla fase post-emergenziale.

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