L'intelligenza artificiale? Ci chiede di essere ancora più umani

Se le opinioni sui traguardi raggiunti dalle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale dividono il mondo accademico e non solo, qualcuno con le idee chiare c’è. Secondo il sociologo Francesco Morace, la chiave di lettura che dovremmo dare a questo momento di cambiamento radicale è semplice: puntare ad essere sempre più umani. Sono infatti le nostre prerogative da esseri umani, l’espressività di uno sguardo (e quindi l’empatia), il calore di una carezza (la dimensione della cura), quelle che, in nessun modo, potranno essere un giorno replicate da una macchina.
Nel 1989, insieme a tre colleghi, Morace ha fondato il Future Concept Lab, istituto di ricerca e consulenza strategica, con la convinzione che anche il mondo sociale potesse proporre una sua versione di innovazione. “L’idea di base – spiega Morace – è che i nostri comportamenti e valori possano creare innovazione nel momento in cui ci permettono di esplorare nuove modalità di vita”. 
Il sociologo è stato il protagonista del primo “Talk with” di D20 Leader: ha incantato i 50 partecipanti, che hanno risposto attivamente ai suoi stimoli.