D20 Leader arriva al traguardo, tra speranze e parole chiave

Dopo due mesi intensi, articolati, pieni di emozioni e tematiche da affrontare, è giunta al traguardo la prima parte di D20 Leader, percorso voluto da Fondirigenti per formare 20 giovani aspiranti manager, giunto alla terza edizione. Nel corso della serata di consegna degli attestati, il direttore generale Massimo Sabatini ha voluto salutare i partecipanti, ripercorrendo un cammino “che ha tenuto insieme il sapere e il saper fare: dalla sostenibilità alla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale al lavoro agile, sono state tante le tematiche oggetto di formazione, le stesse su cui in questi mesi i manager italiani si mettono alla prova, per rispondere alle sfide dell’oggi e del futuro. E dal lato del saper fare, oltre alle tante esperienze accumulate in occasione degli study tour in Veneto, in Emilia Romagna e nei luoghi delle Istituzioni, il percorso formativo ha toccato tante competenze fondamentali del manager del futuro: dalla comunicazione alla rappresentanza degli interessi, dalla capacità di valorizzare la propria esperienza alla negoziazione.

Sono stati due mesi difficilmente riassumibili in breve, che il dg Sabatini prova a racchiudere in alcune parole chiave. La prima è IMPRESA: “è stata sicuramente una bella esperienza per voi ragazzi – ha detto rivolgendosi ai corsisti - vedere rappresentata l’impresa in un modo che forse non vi attendevate: l’avete vista dal di dentro, come luogo di innovazione, sperimentazione, di ricerca, ma anche come luogo in cui le persone si possono mettere alla prova”: ed è ben diversa da come viene spesso rappresentata. Proprio PERSONA è dunque la seconda parola chiave, nell’accezione più ampia del termine: un percorso formativo che ha cercato di favorire la piena valorizzazione del sé e dell’altro, anche come valore aggiunto per l’impresa. La terza parola d’ordine del percorso di D20 Leader, per Sabatini è COMPLESSITA’, un concetto che abbiamo incontrato tante volte in questi due mesi, è un modo per ricordarsi che le tematiche spesso si intrecciano e che le cose non sono semplici, ma spesso complesse. Il che non vuol dire che siano per forza complicate”. La quarta parola d’ordine è COMPETENZA e del resto “non poteva essere che così: noi siamo un Fondo per la formazione di dirigenti, e abbiamo cercato di mettere a disposizione dei partecipanti la sintesi del meglio della formazione manageriale: competenze– dice il direttore generale rivolto agli aspiranti manager – di alto livello che possono dare ai partecipanti un vero vantaggio competitivo”.  

C’è una quinta parola chiave, ed è ovviamente LEADERSHIP, che Sabatini ha inserito usando due quotes molto significative a chiusura del proprio commiato. La prima è un invito a non demordere, ad affrontare gli ostacoli un passo alla volta e senza scorciatoie, perché “Il più delle volte l’ascensore per il successo è fuori servizio, quindi a un manager di successo tocca fare le scale: ma questo non vuol dire che poi non riesca a salire in cima”. La seconda è un auspicio, tanto per i selezionati che per i formatori: “Si dice che quando facciamo il lavoro di manager, dovremmo cercare di essere i manager che vorremmo avere. Come Fondo abbiamo fatto un passaggio in più: li abbiamo anche formati”. D’ora in poi sarà il futuro a parlare, ma il primo gradino della scala è già stato affrontato. A breve sarà il momento degli stages formativi, seconda parte del percorso, e primo step per mettersi davvero in gioco.