Eco-Pack, le nuove frontiere del packaging ecologico

Negli ultimi decenni l’interesse dei consumatori per la sicurezza del cibo ha fatto registrare una crescente attenzione sia da parte dell’opinione pubblica sia dal punto di vista del mondo produttivo e istituzionale. Si assiste nel campo del food packaging, a un grande sviluppo, sul piano della ricerca e in termini di complessità delle differenti soluzioni, per rispondere alla domanda dei consumatori di alimenti più sicuri e più sani, con imballaggi riciclabili e a basso impatto ambientale. 

Alla modellizzazione delle competenze per l’adozione di tecnologie avanzate di packaging ecologico è dedicato il progetto “Eco-Pack”, promosso da Fondirigenti e realizzato sul territorio emiliano da Cisita Parma e presentato sabato 10 luglio, nell’ambito del Festival Green Week di Parma

L’incontro “Le nuove frontiere del packaging”, è stato condotto da Maria Gaia Fusilli (giornalista EmiliaPost) e sviluppato da Claudio Biasetti (Responsabile progettazione di Cisita Parma), Alberto Luca (Presidente Lucaprint Group), Carlo Poledrini (Presidente Fondirigenti), Nadia Ragazzo (Art director, docente di Green packaging design Scuola Internazionale di Grafica Venezia) e Carlos Manuel Veloso dos Santos (Amministratore delegato Amorim Cork Italia).

L’iniziativa è nata con l’obiettivo di individuare e definire quelle capacità e competenze manageriali necessarie allo sviluppo di un packaging alimentare sostenibile, anche in riferimento alle implicazioni relative alla nuova imposta denominata Plastic Tax, riferita alla produzione dei manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI), la cui entrata in vigore, è stata recentemente prorogata al 1° gennaio 2022 dal decreto Sostegni bis.

“La sostenibilità è per Fondirigenti un tema particolarmente importante, e che ci coinvolge soprattutto per le ricadute in termini di competenze necessarie alle imprese e ai dirigenti per far fronte alle innovazioni, su cui abbiamo realizzato diversi progetti – ha spiegato il presidente di Fondirigenti Carlo Poledrini – Per questo abbiamo promosso Eco-Pack, in collaborazione con CISITA Parma, su di un territorio come quello dell’Emilia-Romagna che annovera tra le proprie eccellenze imprese con diversa specializzazione attive nella filiera del packaging. Si tratta di un progetto originale ed unico nel panorama italiano perché prende in considerazione tutta la “filiera” della plastica sostenibile; dai produttori di macchine stampatrici a quelli dell’impacchettamento fino ai consumatori e allo smaltimento”.

La ricerca di Eco-Pack ha fatto emergere che la sostenibilità non si esaurisce nel controllo del rispetto degli adempimenti connessi alla normativa ambientale (ad esempio quantità e prezzi connessi al principio di responsabilità estesa). Per questo non è pensabile delegare in toto a specialisti esterni o anche a personale interno specializzato. Occorre la presa in carico da parte dell’alta direzione e dei responsabili di processo. 
Sui loro profili di competenza devono potersi innestare quelle competenze funzionali, manageriali e tecnico-professionali, che favoriscono l'instaurarsi di nuovi macro-processi, sia nella predisposizione dell'offerta (sviluppo e produzione/erogazione di prodotto/servizio), sia di relazione con la domanda di mercato e la comunità di riferimento.

Le evidenze dalla filiera della plastica inoltre confermano come questo sforzo di innovazione non possa essere perseguito dalle singole imprese isolatamente. In vista dell'emersione di nuovi modelli di business maggiormente sostenibili, ovvero compiutamente circolari, occorre da subito traguardare lo sforzo collettivo di innovazione, dove le dimensioni significative sono quelle della filiera e del territorio, sui quali deve potersi realizzare la chiusura dei cicli delle diverse risorse impiegate nei processi produttivi e di consumo. Per questo viene richiesto lo sviluppo di una nuova generazione di "capacità dinamiche" per la sostenibilità, ovvero per un'azione manageriale efficace nel favorire il coordinamento fra le diverse organizzazioni, comprese le istituzioni del governo locale, per la creazione di nuove forme di regolazione degli scambi delle risorse fra di esse (intermedie fra network e mercato). 

La leva formativa delle competenze manageriali assume in tal senso un ruolo decisivo e Fondirigenti ha messo a disposizione, nel solo 2020, circa 3,5milioni di euro tra avvisi e iniziative strategiche dedicate proprio sul tema della sostenibilità, stanziandone ulteriori negli avvisi 2021. 

Per maggiori dettagli e approfondimenti è possibile consultare la pagina dedicata al progetto.